Marco Fumagalli

Tutto inizia nel 2001 a Stresa, Lago Maggiore, Italia.
Inizia con il mio primo studio, che ho chiamato Marcarch – la crasi tra il mio nome e la mia professione di architetto -.

I primi anni li dedico allo sviluppo di progetti residenziali, poi nel 2005 iniziano le prime vere collaborazioni con le aziende per la progettazione di spazi commerciali.

Dal 2007 lo sviluppo nel settore del disegno industriale, mentre si alternano diverse collaborazioni nel settore dell’arredamento.

Nel 2009 poi nasce il primo studio in Svizzera, a Brig nel Vallese.

Tre anni dopo nascono collaborazioni internazionali con progetti di design di prodotto in Francia e in Cina. Mi faccio carico della direzione artistica e dell’architettura nella progettazione di edifici multipiano a Dubai e Kuala Lumpur, oltre che numerosi spazi commerciali negli USA e a Malta.

I riconoscimenti e i premi internazionali per il mio lavoro non tardano ad arrivare. Ma qual è il denominatore comune in tutto questo?

Me lo sono chiesto spesso e alla fine la sola risposta è – ed è sempre stata – la passione per quello che faccio.

Dal mio punto di vista non ha importanza se il focus sia su una maniglia o su un edificio di 36 piani: l’attenzione ai dettagli è la stessa, la voglia di esprimersi la medesima. Tutto parte dall’analisi dei bisogni, che si tratti di una abitazione, di uno stand o di un prodotto, l’obiettivo unico è soddisfare le necessità di chi lo dovrà vivere e utilizzare.

E poi, beh, poi arriva il 2020. E tutto si ferma…

Quando si riparte non tutti ricominciamo allo stesso modo. Nasce la voglia di cambiare e così con tutta la famiglia veniamo a vivere a Lugano, stabilendo qui la mia vita privata e lavorativa.

Con il silenzio, lo stop delle attività e delle relazioni ho avuto il tempo di riscoprire Marco, lasciando un po’ da parte l’Arch.

Ho ripreso la ricerca, ma questa volta non formale. Ho ripreso il sentiero della ricerca spirituale, lo yoga, la filosofia vedica. Sentiero fino a quel momento secondario, ma ora diventato principale.

Così, oggi oltre al mio lavoro di architetto mi occupo di formazione e coaching nel mondo del lavoro legato a yoga e meditazione.

L’obiettivo? Unire Marc e Arch per andare oltre i limiti che spesso ci auto imponiamo.